Il nuovo film di Paul Thomas Anderson, Il filo nascosto, dipinge un ritratto illuminante di un artista e di un percorso creativo, e delle donne che fanno funzionare il suo mondo.
Nella cornice glamour e scintillante della Londra degli anni Cinquanta, il sarto Reynolds Woodcock dirige insieme con sua sorella Cyril la celebre House of Woodcock, inconfondibile marchio di stile e bellezza, richiesto da reali, stelle del cinema, ereditiere, socialiste, debuttanti e nobildonne. Gli originali e moderni capi firmati proiettano Woodcock al centro della moda britannica, e consacrano il suo nome come uno dei più conosciuti e ammirati del dopoguerra. Nonostante la conoscenza dei desideri e della figura femminile, lo scapolo impenitente considera l'amore un privilegio precluso a un artista del suo calibro, e preferisce intrattenersi con donne diverse che gli forniscono la giusta dose di ispirazione e compagnia. Finché non incontra Alma, ragazza ambiziosa e caparbia che riesce a insinuarsi nel suo cuore come musa e come amante, sconvolgendo da un giorno all'altro la sua perfetta vita su misura.
Anderson ha dichiarato che questo film, in qualche modo ispirato dalla sua fascinazione per il per la figura di Cristóbal Balenciaga, rappresenta anche una sorta di suo tentativo di dare nuova dignità cinematografica al romanzo "Rebecca, la prima moglie" di Daphne Du Maurier e di omaggiare il film che Alfred Hitchcock ne ha tratto nel 1940, e che è nato dalla voglia di raccontare una storia dove l'eleganza (formale, degli abiti, delle persone, dei modi) la facesse da padrona.
Il filo nascosto, che è stato sceneggiato dallo stesso Anderson, non ha un direttore della fotografia accreditato: gli abituali collaboratori del regista, Robert Elswit e Mihai Mălaimare Jr., non hanno infatti potuto partecipare alle riprese, e sul set Anderson ha lavorato con diversi aiutanti, arrivando così a definire quello fotografico di questo film come "un lavoro di gruppo", smentendo così che sarebbe stato lui stesso il vero direttore della fotografia.