Leonardo nasce vicino a Firenze nel 1452. La città allora era culturalmente la più vivida e attiva di tutte. Questo giovane curioso si forma alla bottega del Verrocchio dove impara tecniche artistiche per l'uso dei materiali plastici.
Da sempre Leonardo utilizza mani e cervello: quegli elementi - la testa, la mano - che vediamo disegnati nei suoi Codici, i quaderni che raccolgono gli "appunti" minuziosi e preziosissimi che l'artista schizzava per studiare. Questo racconto su Leonardo procede sui due livelli di pensiero del personaggio toscano: quello poetico, filosofico e di studio, giungendo a quello del fare, delle realizzazioni delle opere d'arte e delle invenzioni.
Chiave del film è infatti il costante rimando ai giorni nostri, legando le intuizioni, gli studi e le creazioni di Leonardo - anche quelle non riuscite come le costruzioni delle ali di aliante per far volare l'uomo - alle realizzazioni pratiche. Leonardo ha indagato ogni campo: da quello artistico respirato a Firenze, a quello del mastro della corte di Ludovico il Moro a Milano, dove ha realizzato studi di balistica per difendere le mura del Castello Sforzesco, con l'invenzione di elementi architettonici - dai fossati alle saldature ai passaggi sotterranei - fino alle opere ornamentali straordinarie come la Sala delle Asse, il grande affresco dedicato alla natura, amata da Leonardo. E poi ha scandagliato le città, le case, gli animali, i mari, per arrivare fino all'osservazione della luna.
Natura e uomo erano i suoi interessi principali, tanto da studiare una città ideale, sviluppata in verticale, per migliorare le condizioni di vita urbana e di fruizione del contesto, come spiega anche Stefano Boeri mettendo a confronto il suo Bosco Verticale.
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