Cosa succede quando le popolazioni rurali invecchiano e si spostano, lasciandosi dietro alle spalle case (spesso interi borghi) e terreni agricoli? Succede che la natura, lentamente, riprende il posto dell'uomo. Succede che la natura, lentamente, riprende possesso dei propri spazi, andando appunto a disegnare "nuovi paesaggi": gli alberi crescono dove un tempo c'erano i campi, gli animali selvatici vagano liberi tra i ruderi e, mentre le città non smettono di espandersi, certi paesi cominciano a svanire. E, assieme ai paesi, cominciano a svanire anche le storie e i ricordi…
Scrive Thomson - londinese D.O.C. ma cittadino del mondo - nelle note di regia: «Sono letteralmente caduto dentro la necessità di questo racconto con la mia compagna, la scrittrice Sarah Waring, ma prima di girare il film sono passati quasi 5 anni. Intanto, ho elaborato il tema pubblicando libri, fotografie, mappe e a Dordolla, assieme agli abitanti, ho lanciato vari eventi culturali come Harvest: un festival internazionale di arte, agricoltura e comunità. Ora, dopo The New Wild, sto lavorando a The Postman Project: cercherò di creare nuovi rapporti tra piccoli luoghi d'Europa per mettere in circolo storie di innovazione e resilienza».
Prodotto dallo stesso Thomson (www.christopherthomson.net), sostenuto dall’Università di Innsbruck e selezionato al Black Nights Film Festival di Tallin, dove i critici lo hanno accolto con grande entusiasmo («Un'esperienza cinematografica davvero stupefacente»), The New Wild - Vita nelle terre abbandonate adesso "torna a casa", permettendo agli spettatori friulani di riempirsi gli occhi di poesia ma anche di conoscere, da vicino, il regista inglese della Val d'Aupa!